15 ottobre 2005

Piramide Cestia

Partecipanti: Marco Nardelli, Laura Lombardi, Marco Placidi, ??


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La visita è organizzata da 'Roma Sotterranea' e il ricavato dei biglietti (9€ a persona) è destinato alla popolazione del Pakistan colpita da un terremoto devastante.
L'appuntamento è per le 16, davanti ai cancelli di ferro dell'area archeologica. Hanno aderito all'iniziativa parecchie persone e la guida incaricata di fornirci informazioni storiche sul monumento ha un po' di difficoltà a farsi seguire da tutti.
Scendiamo i grossi scalini di pietra che portano all'area archeologica, un po' trascurata e incolta per la verità, dominio incontrastato di gatti di tutte le razze e dimensioni. Radunati davanti all'ingresso alla cripta, una piccola porta di legno sul lato della piramide rivolta all'interno delle mura aureliane, la guida comincia ad illustrarci la storia che ha portato all'antica e unica testimonianza di monumenti funerari di questo tipo a Roma.
Sembra che fino al XV secolo ci fosse un'altra piramide all'interno del borgo vaticano, ma che poi, in epoche successive è stata demolita per stupide esigenze edilizie.
La Piramide Cestia (o di Caio Cestio Epulone) è riuscita a rimanere integra fino ai giorni nostri a causa della lungimirante idea di inglobarla nella fortificazione delle mura aureliane (piuttosto che demolirla, si è preferito utilizzare la sua possente struttura come bastione difensivo).
Della camera sepolcrale vera e propria è rimasto ben poco a causa di un antico saccheggio che, tramite un preciso scavo trasversale dal piano di calpestio dell'epoca, ha incredibilmente raggiunto la camera funeraria e ci ha lasciato solamente pochi affreschi sui muri.
L'entrata attuale è stata ricavata da una perforazione risalente al XVII secolo e ottenuta durante le opere di restauro volute dal papa Alessandro VII. Si tratta di una piccola apertura sul lato occidentale: di qui, attraverso un cunicolo rivestito di laterizio, si perviene all'angusta camera funeraria, interamente affrescata di bianco e abbellita da delicate decorazioni.
Entriamo in gruppi di circa 15 persone alla volta per evitare di affollare la piccola saletta interna. Il corridoio che conduce alla camera sepolcrale è basso e costringe a proseguire curvi per una decina di metri. Si arriva in una saletta, ora illuminata da fari elettrici, che presenta una grossa apertura sul lato sinistro, prodotta dai tombaroli che hanno profanato il sepolcro in tempi antichi, oltre a un grosso varco sul muro frontale nel quale era probabilmente inserita una statua funebre. Anche sul soffitto è presente un grosso foro attraverso il quale si è tentato di raggiungere eventuali altre stanze. Tutto ciò che resta sono alcuni delicati disegni in affresco sulle pareti laterali e sulle volte che rappresentano divinità del culto dei morti.
Terminata la visita raggiungiamo nuovamente l'uscita e visitiamo il lato sinisto della piramide, annerita dallo smog cittadino, sulla cui parete è visibile la copertura sostituitiva in prossimità del grosso tunnel scavato dai tombaroli e sito a circa 5 metri dall'attuale livello.